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Parrocchie di Caltrano e Mosson

Sito della vita pastorale delle comunità parrocchiali S. Maria Assunta in Caltrano e S. Gaetano in Mosson

In Cammino con la Parola…

Commento al Vangelo

  • Commento al Vangelo di Domenica 30 marzo 2025 – IV di Quaresima

    Un Dio scandalosamente buono.

    Tra le parabole narrate da Gesù quella di questa domenica è tra le più conosciute: quella un tempo detta del Figlio Prodigo, ora meglio definita come del Padre misericordioso. Parabola che si presta a molte interpretazioni, ma non facile da accettare in un primo momento.

    Ricordo come, negli anni in cui facevo catechismo, i ragazzini reagivano nel leggere loro questo brano di Vangelo. Nella loro logica, umanamente comprensibile, si schieravano dalla parte del figlio maggiore. Si doveva spiegare loro che il protagonista di questa parabola è il Padre, Padre che accoglie, che abbraccia, che perdona e ama incondizionatamente. La parabola di oggi poi, è forse la più bella di quelle narrate da Gesù, perchè ci parla della verità dell’uomo, con tutte le sue miserie, e della verità di Dio, con tutta la sua grandezza.

    La figura del figlio minore, è il desiderio di libertà, di indipendenza, di avventura, di non essere eternamente il secondo. Ma è anche la storia della sua meschinità: del pensare che il proprio desiderio di felicità non coinvolga il padre; del ricordarsi di lui solo quando si muore di fame.

    Anche il figlio maggiore rivela altre miserie umane: il desiderio di vendetta mascherato da giustizia – questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute – E anche lui, eterno insoddisfatto e invidioso, immagina la felicità lontano dal padre.

    Il Padre misericordioso accoglie tutte queste miserie e le fa sue. Non gli interessa quali siano le motivazioni che hanno spinto il figlio a tornare. Non indaga nemmeno se è pentito: gli corre incontro, lo abbraccia, non smette di baciarlo, non lo lascia nemmeno parlare per scusarsi. Poi esce dalla festa per andare incontro anche all’altro figlio, che mostra le sue debolezze, rimostranze e critiche.

    Quello che ci viene presentato è un Dio scandalosamente buono, che preferisce la felicità dei suoi figli alla loro fedeltà, che non è giusto, è di più, esclusivamente amore. Non c’è un finale conclusivo in questo racconto, sta a noi cogliere il messaggio lanciato da Gesù. ( Emilia D’Adam )

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