Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto
Il vangelo delle tentazioni è uno di quei testi che potrebbe passare senza lasciare segno, perchè è molto conosciuto. Per questo mi sono concentrata solo su due particolari.
Il primo versetto su cui è caduto lo sguardo, mi ha suscitato una domanda che lascerò aperta, come motivo per cui interrogarci. ” Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato… ” Lo Spirito, terza persona della ss. Trinità, la Chiesa ci insegna a riconoscerlo come l’amore che muove, la Carità. Quando amiamo qualcuno, l’istinto ci porta sempre a proteggerlo: penso all’esperienza con i figli, quando cerchiamo di sottrarli alle fatiche più dure. Perchè invece lo Spirito condusse Gesù nel deserto per essere tentato ?
Il secondo versetto corrisponde con la risposta di Gesù alla seconda tentazione: ” Sta scritto anche: non metterai alla prova il Signore Dio tuo “. Tante volte lungo il corso della vita pubblica di Gesù gli interlocutori che incontra chiedono un segno, per essere sicuri della sua divinità. E qui mi è venuto in aiuto un libro che sto leggendo, scritto da Luigi Maria Epicoco, nel quale si dice: ” Anche noi dobbiamo rassegnarci all’idea che la missione di Gesù non è legata ai segni quanto all’annuncio del Vangelo “. I segni, o miracoli, che Gesù compì, non furono la motivazione per cui Gesù è venuto tra noi, ma rispondevano a un sentimento di grandissima compassione che Gesù provava nei confronti di chi si trovava tormentato dalla sofferenza. E troppo spesso noi invece, come anche la folla che seguiva Gesù, siamo concentrati sui segni, piuttosto che sull’annuncio, lasciandoci confondere.
La Chiesa di Padova, con il Sinodo, si sta interrogando proprio su questo. I tempi cambiano: una volta i cristiani erano la maggioranza della popolazione e le iniziative di carità erano quasi completamente mosse dai gruppi legati alla Chiesa. Oggi tutte quelle forze vengono a mancare e la Chiesa si interroga su quale sia il ruolo nella società. La risposta allora, credo venga anche dal versetto sopra citato. Dovendo costituire delle priorità, prima viene l’annuncio e la consegna della Parola di Dio e da essa sfocerà la carità, la cura e l’attenzione per l’umanità, non come dovere ma come impulso.
Allora, buon cammino di quaresima a tutti noi, accompagnati dalla Parola di Dio. ( Pia Lorenzi )