Chi avrà dato anche solo un bicchiere d’acqua …
Che faticoso il vangelo di questa domenica! Uso il termine faticoso non a caso, ma proprio perchè mi produce una fatica: non è semplice da digerire. In questa pagina infatti Gesù inizia col nominare il padre, la madre, il figlio, la figlia. Tocca gli affetti più profondi, quelli che ti costituiscono, le nostre radici, il nostro futuro. Quello che però lui mette in dubbio non è l’affetto giusto che noi proviamo per le persone a noi più care. Gesù non dice di non amare e nemmeno di amare più o meno, ma di vivere in modo più ordinato l’affetto per le persone care, senza mai perdere di vista il centro che è Lui. Siamo proprio e sempre sicuri che gli affetti più vicini a volte non diventino anche catene che non ci permettono di legarci più intimamente a Lui ?
Il Vangelo prosegue poi con la figura della croce. E qui Gesù ci invita prima di tutto a portare la nostra croce, cioè di assumere quella parte di noi più scomoda, gli eventi più dolorosi, le situazioni più complesse, per vivere come Gesù, che ha vissuto tutto il dolore e la morte prendendolo su di sè.
L’ultima cosa sulla quale vorrei soffermarmi è la figura del bicchiere d’acqua. Dopo gli esagerati esempi iniziali si torna nel piccolo, ad una cosa veramente banale come un bicchiere d’acqua. Dio infatti da noi non pretende grandi cose, ma è come un bimbo piccolo, che con poche parole esprime la necessità che ha. All’offerta di un bicchiere d’acqua sembra proprio non esserci nessun tipo di ritorno. Proprio perchè non offre nessuna ricompensa utile, la richiesta di Dio rischia di passare inosservata. Il ritorno però non andrà perso, perchè esaudendo questa richiesta avrai dissetato Dio stesso! Tu devi solo preoccuparti che l’acqua sia fresca. E tu, nella tua vita, hai un bicchiere di acqua fresca da donare ? ( Serena Bonaguro )