Questi è il figlio mio prediletto. Ascoltatelo.
Nella trasfigurazione il corpo di Gesù è inondato di luce e davanti ai discepoli si concretizza la bellezza tanto che Pietro vorrebbe rimanere sempre lì in quel limbo di luce e spendore.
A me è capitato di trovare delle persone veramente belle e in un certo qual modo posso capire il sentimento dei discepoli e il loro desiderio di preservare quel momento e quella situazione; quando siamo a contatto con la bellezza di Dio che si personifica nelle persone è molto bello stare assieme a loro. Credo che ognuno di noi possa essere luce per l’altro: lasciamo che nel nostro cuore sia presente l’amore verso Dio e il nostro agire sia improntato al bene dell’altro e saremo anche noi luce.
Mi piace tanto anche l’attenzione di Gesù quando i discepoli si spaventano nell’udire la voce di Dio. Gesù si avvicina a loro e li tocca invitandoli ad alzarsi e a non temere: bella questa immagine materna e protettiva di Gesù che ha la consapevolezza della difficoltà per noi di cogliere appieno la grandezza di Dio.
Il brano termina con Gesù e i discepoli che scendono dal monte e tornano alla quotidianità ad evidenziare che la bellezza del rapporto con Dio va vissuta e trasmessa nella vita quotidiana di ognuno di noi, fatta spesso di momenti di fatica e di stanchezza. ( Fabiola )