Donna davvero grande è la tua fede
Dopo il rimprovero di Gesù a Pietro nel vangelo di domenica scorsa, quando dubita che il Signore possa venire in suo aiuto, nel vangelo di questa domenica ci imbattiamo in una donna di grande fede, come tante mamme, nonne e persone di ogni condizione sociale che quotidianamente si rivolgono a Dio per chiedere aiuto.
Qui si tratta di una donna cananea che ha una figlia gravemente ammalata, posseduta da un demonio, e chiede aiuto proprio a Gesù. Questa mamma lancia il suo grido disperato, alza anche la voce, grida più forte il suo dolore al punto tale da chiedere l’intervento degli apostoli, la loro raccomandazione perchè Gesù si fermi e soddisfi la richiesta.
Inizia così quel dialogo tra Gesù e questa donna che rappresenta una delle pagine evangeliche più belle, più umane, più suggestive ed accattivanti da un punto di vista spirituale e religioso. Rivendendo questo brano del vangelo alla luce di quando stiamo vivendo in questo momento difficile della storia dell’umanità, penso che dobbiamo prendere esempio da questa donna cananea e gridare forte al Signore: abbi pietà di noi, siamo tormentati da tante angosce e paure, da tanti demoni che attraversano la nostra mente e non ci fanno vivere sereni. Ma non basta chiedere misericordia e pietà, è indispensabile gridare a Lui: aiutaci perchè da soli non ce la facciamo ad affrontare il mare burrascoso della nostra vita e quella del mondo di oggi.
E per essere certi di essere esauditi bisogna gridare con coraggio la nostra fede e la nostra fiducia in Dio. Il Signore non agisce automaticamente nei nostri riguardi, quando siamo nelle necessità, impegna la nostra volontà e il nostro intelletto nel chiedere ciò di cui abbiamo bisogno.
Egli premia la nostra fede, come ha premiato la fede forte, coraggiosa, costante e gridata della donna cananea che si rivolge a Gesù per sua figlia e ottiene la guarigione. Gesù presta attenzione alle esigenze di questa richiesta oltre i confini delle religioni e considera figlia anche questa donna. Dio è Padre di tutti non di un solo popolo e tutta l’umanità appartiene a Dio e a Lui, con voci diverse e a volte contrastanti, ci si può rivolgere noi esseri mortali per chiedere ciò che è giusto, buono, retto e onesto, senza volere il male degli altri, ma solo il bene. ( Emilia )