Le vostre vie non sono le mie vie…
Quando negli incontri di Iniziazione Cristiana si presenta il testo del vangelo che ascolteremo nell’Eucaristia di questa domenica, tutti rimangono un po’ sbigottiti e non proprio d’accordo con le scelte operate dal padrone della vigna: come dare loro torto?
Le vostre vie non sono le mie vie … Ascolteremo dal profeta Isaia nella prima lettura. E’ difficile pensare ad una azione che chiede impegno e sacrificio che non abbia un tornaconto. Di fronte a persone generose, si insinua sempre una certa diffidenza, come a chiedersi: dov’è l’imbroglio, cosa c’è dietro?
Questa parabola ci vuole dire molte cose, ma potrei pensare che la più importante fra tutte è che Dio opera per amore, senza fare calcoli o bilanci. E Lui lo fa perchè è Dio. A noi invece chiede di rispondere alla sua chiamata, di renderci disponibili, di esserci. Quando consegna la paga agli operai non chiede quanto hanno lavorato, quanto hanno prodotto, ma a ciascuno ha dato il suo, perchè l’essenziale è che tutti abbiano accolto l’invito, e poco o tanto ciascuno ha messo del proprio nella vigna.
Noi invece ragioniamo con i piedi piantati sulla terra. E di solito ad una azione segue una risposta: perciò se lavoro tanto, la terra mi restituisce tanto. Ne viene che le cose ce le guadagniamo con il sudore della nostra fronte e non abbiamo più bisogno di Dio. Poi arriva un terremoto, un diluvio, una malattia e ci accorgiamo che la nostra autosufficienza non basta più.
Come comunità questa parabola ci può invitare invece ad essere meno diffidenti e più accoglienti; a continuare a farci portavoce del padrone, per chiamare altre persone a lavorare con noi, semplicemente perchè ci possa essere sempre vino buono per tutti, quel lavoro e quel vino che donano sapore e gusto alla vita. ( Maria Pia L. )