Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti …
Sono varie domeniche che siamo accompagnati da parabole concernenti la vigna, brani del vangelo che ricorrono al linguaggio delle parabole e delle metafore, uno dei modi per insegnare di Gesù, che ben conosciamo.
Qui ci appare con facilità l’associazione fra il padrone della vigna e Dio, il figlio del padrone che viene ucciso, proprio come accadrà a Gesù e la vigna con i contadini, che rappresenta come l’uomo sia chiamato ad usare bene il creato che gli è stato donato da Dio. Se ci guardiamo attorno esempi di cattiveria e distruzione ben si coniugano con questi contadini che uccidono i servi e il figlio del padrone e lo fanno senza rimorso, anzi spinti dal desiderio di possedere e di tenere per sè.
Come cristiano ho la consapevolezza di quanto stiamo distruggendo e di quanto male ci stiamo facendo l’un l’altro ma rimane sempre viva la speranza nel cambiamento, nella capacità nell’uomo di accogliere i doni che gli son dati e farli fruttare. Se indubbiamente ci sono persone che non riescono ad accettare di farsi toccare dall’amore, è pur vero che ce ne sono molti altri che , silenziosamente, creano e curano la vigna del Signore, stanno vicino alle persone e li sostengono.
Siamo ad ottobre e in tal senso il pensiero corre ai missionari che si spendono sempre per l’altro e a tutti noi che, con il nostro servizio, seppure semplice e modesto, creiamo un tessuto di pace e di fraternità. ( Fabiola )