La banalità del male: non riconoscere il bene
Finito il tempo pasquale torniamo a vivere il tempo ordinario. Il brano del vangelo di Marco ci presenta vari temi, primo tra tutti una riflessione sul maligno e sul rapporto con il peccato, ma anche sulla facilità umana di scambiare il bene col male e viceversa.
Gesù che ha iniziato la sua missione, compiendo miracoli e annunciando il regno di Dio, attira su di sè l’attenzione dei dottori della Legge che arrivano a Cafarnao per accusarlo di essere un indemoniato. Loro per primi non riconoscono il profeta, il figlio di Dio, accecati dall’invidia, per il grande seguito di Gesù e scambiano maliziosamente il bene con il male. Gesù però risponde che il male non può scacciare se stesso, come potrebbe instaurare il suo regno altrimenti ? Gesù li ammonisce poi affermando che Dio perdona tutti i peccati tranne quelli contro lo Spirito Santo, cioè di chi si chiude alla grazia di Dio e non riconosce le sue opere.
Anche la sua stessa famiglia accorre per richiamarlo a casa e toglierlo da questa attività che getta vergogna sul clan famigliare. Gesù non si scompone e risponde che la sua famiglia è chi fa la volontà del Padre. Chi sceglie di stare vicino a Gesù, di vivere la sua vita secondo i suoi insegnamenti è fratello, figlio, sorella e madre. Con questa immagine Gesù ribadisce l’importanza della comunità e della condivisione che si vive al suo interno. Anche noi se stiamo con Gesù possiamo essere membri della famiglia dei figli di Dio. ( Ombretta G. )