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Commento al Vangelo di Domenica 11 agosto 2024 – XIX Tempo Ordinario

Io sono il pane vivo disceso dal cielo.

Quando Gesù si esprime con queste parole alla sua gente non viene capito, non viene compreso. Ma come non è il figlio di Giuseppe, di Maria, i suoi non stanno qui da noi ? E’ vero GESU’, il Figlio di Dio, viene fuori da quella famiglia particolare e non può essere altrimenti. Magari avrà anche avuto un nome particolare, dato alla sua famiglia, come succede tutt’oggi da noi, giusto per identificarla. I compaesani di Gesù non riescono a sganciarsi da quella esperienza e conoscenza umana che li lega al dato di fatto. Effettivamente è fatica per loro, ma anche per noi, salire di un gradino e lasciarci istruire da Dio e cogliere che c’è un mistero grande e straordinario nella persona di Gesù. Abbiamo delle ricchezze straordinarie per la nostra vita cristiana e talvolta non ci rendiamo conto, non le gustiamo. Io sono il pane vivo, quello vero. Abbiamo bisogno di nutrire il nostro corpo, nello stesso tempo abbiamo bisogno di nutrire la nostra vita di Gesù. Un po’ alla volta capiremo che Lui è la vera sostanza per il nostro cammino, specialmente per quei passaggi che nella vita sono faticosi e ci verrebbe quasi la voglia di lasciarci andare. Gesù ha una tale forza che ci attrae a se e, grazie alla sua presenza, sperimentiamo quella gioia, quella pace, quella armonia che ci fa gustare in maniera piena la nostra vita.