Questo vangelo mi parla di essenzialità
Il vangelo di oggi ci presenta un uomo che chiede a Gesù come si possa avere in eredità la vita eterna. E’ un uomo che si interroga sul senso della vita e della morte senza trovare risposte in se stesso. Gesù gli ricorda quanto sia importante conoscere e vivere i comandamenti. Di fronte a Gesù c’è un uomo buono e Gesù lo sa bene perchè sa leggere dentro il suo cuore. Gesù però osa di più e lo invita a lasciare tutte le sue ricchezze per avere la vita eterna. La richiesta è troppo grande per quest’uomo che rattristato preferisce andarsene. Conosciamo bene il detto di Gesù ” è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno di Dio “. I discepoli, come noi, temono che nessuno potrà salvarsi ma Gesù ricorda che niente è impossibile a Dio.
Interpreto questa pagina del vangelo come un invito ad andare oltre le osservanze, a tentare di togliere i pesi che ingombrano la nostra vita, pensieri negativi o critici, tutto ciò che di materiale diventa idolo, il culto di sè. Questo vangelo che parla di essenzialità mi porta a pensare a due giovani del nostro tempo: il beato Carlo Acutis e Sammy Basso. Carlo Acutis morto a 15 anni ha fatto della sua giovane esistenza una pagina del vangelo vivendo da ” originale ” nella vita di tutti i giorni, intessendo relazioni gioiose ma mettendo sopra ogni cosa il suo rapporto con Dio, accettando con serenità anche la malattia. Sammy Basso morto proprio in questa settimana affermava ” per me Dio è così grande, è una cosa talmente oltre ogni portata che veramente tutto scompare. Dio mi ha dato una vita, una famiglia, degli amici, mi ha dato un mondo dove stare e queste sono cose tutte molto importanti e molto più grandi di quelle che la malattia può toglierti “. Due giovani dal cuore pieno di saggezza e gioia, che seppur nella loro breve e sofferta esistenza hanno messo tutto nelle mani di Dio lasciandosi accompagnare con fiducia. ( Lucia Z. )