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Commento al Vangelo della II Domenica di Quaresima – 16 marzo 2025

La sua veste divenne candida e sfolgorante

In questa seconda domenica di quaresima ascoltiamo il vangelo della Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor. L’evangelista Luca evidenzia in maniera particolare la preghiera come atteggiamento proprio di Gesù. Nella preghiera Gesù entra in relazione con il Padre. Nella preghiera noi entriamo in contatto con il nostro vero essere e tutto ciò che è superficiale scompare. Cadono tutte le maschere dietro alle quali ci nascondiamo. Emerge la nostra bellezza originale. Lo splendore di Dio che è dentro di noi emana dal nostro volto.

Mi piace in maniera particolare la finale della Turandot di Puccini quando il coro canta: La luce del mondo è l’amore. Come non essere d’accordo, è la forza dell’Amore di Dio che muove ogni persona.

Nella nostra quotidianità, se abbiamo occhi per vedere, riconosciamo tante piccole trasfigurazioni nelle persone che incontriamo. Testimonianze vive, silenziose ma significative, piene di piccoli gesti di amore e generosità gratuita verso chi vive situazioni di difficoltà, di fragilità.

La preghiera ci aiuta a rimanere desti e non lasciarci prendere dal sonno, che il divisore ci offre con i richiami del mondo. Nella iniziativa vicariale di spiritualità fra Lino Breda con il cammino di spiritualità legato al tema della preghiera ci aiuta ad immergerci in questo mondo meraviglioso del vivere con Cristo. La voce del Padre rinnova l’invito per ognuno di noi: Questi è il mio Figlio prediletto: ascoltatelo !

Sta a noi accogliere l’invito che ci viene offerto per un cammino di condivisione e di speranza. ( Pietro Dal Santo )