Voi siete tutti fratelli
Il vangelo di Matteo che ci viene proposto in questa domenica ci mette di fronte a due grandi spunti di riflessione: la coerenza tra parole e azioni nell’esercizio della fede e l’umiltà nel servizio alla comunità.
Gesù nel discorso che tiene ai suoi discepoli li esorta ad ascoltare e seguire gli insegnamenti degli scribi e dei farisei, che all’epoca erano i maestri della Legge mosaica, ma non le loro azioni. Questi, come dice il proverbio, predicano bene ma razzolano male, ovvero dimostrano incongruenza tra quello che insegnano e come si comportano concretamente.
Gesù ci richiama all’autenticità nel comportamento come cristiani, ci chiede di allineare le nostre azioni alla fede che professiamo. Spesso infatti non è così, se ci fermiamo e riflettiamo sul nostro operato, troviamo anche noi continue incongruenze tra la nostra vita e gli insegnamenti del Vangelo.
La nostra fede si ferma alla partecipazione alla messa domenicale? Cosa portiamo con noi nella nostra vita quotidiana, a casa, nel lavoro, con gli amici ? Siamo testimoni autentici del Vangelo o continuiamo a vivere la nostra vita come meglio ci aggrada, come ci fa più comodo, dando solo una parvenza di cristianità?
Gesù ci invita a non essere ipocriti, ma a dare testimonianza del Vangelo con le nostre azioni quotidiane perchè solo vivendo secondo la sua Parola possiamo davvero dirci cristiani.
Gesù poi ci dice anche: Voi siete tutti fratelli! Ovvero siete tutti uguali agli occhi del Padre che è uno solo. Nessuno deve pensarsi più grande, nessuno deve sentirsi migliore o più importante. Di fronte al Padre abbiamo tutti la stessa dignità di flgli e così dovremo sentirci e comportarci: come fratelli. L’invito qui è di mettersi parimenti gli uni al servizio degli altri all’interno della comunità. Il servizio dev’essere fatto però con umiltà, non per essere ammirati o esaltati, ma sull’esempio concreto di Cristo che, come nell’ultima Cena con la lavanda dei piedi, si è fatto servo per amore ( Ombretta )