Ci vuole coraggio … Venite vi farò diventare pescatori di uomini
Il vangelo di oggi è uno dei più noti ma, come spesso accade, ogni volta che si legge si riescono a cogliere sfumature diverse. Nel commento di oggi volevo soffermarmi su due punti principali.
Il primo è l’incipit di questo brano: dopo che Giovanni fu arrestato! E’ successo un fatto grave, un profeta è stato incarcerato. Tira brutta aria per i profeti, tanto più se ad essere arrestato è quello stesso profeta che ha riconosciuto e rivelato la presenza del Messia. Il buon senso direbbe di stare tranquilli, non farsi troppo notare, stare buoni e lasciare che si calmino le acque. Invece Gesù no, non ci pensa nemmeno, anzi inizia ora la sua predicazione e la chiamata a sè dei primi discepoli. Segno di una fede e fiducia incrollabile nel Padre suo.
Il secondo punto su cui mi vorrei soffermare è l’immagine della rete. Gesù passa e chiama a sè dei pescatori, lavoro umile ma che permette anche di mangiare e sostenersi. Mi piace pensare che nel loro piccolo fossero tranquilli, vivessero una routine semplice ma dignitosa. E forse in quelle reti, che per loro sono così importanti poter vivere, un po’ sono imprigionati. Da lì non riescono a uscire, ci si accomodano dentro senza tante pretese, ma anche senza tanto pensiero. Forse sono un po’ intrappolati in un mondo composto da famiglia, lavoro, tradizioni, ma poco di più… Così intrappolati ma così comodi, da fare sì che si mettano anche a riva a ripararle, da lasciar andare che le cose vadano come sempre è stato. Gesù arriva ed è la rivoluzione. E’ cambiamento. Spezza le reti della vita e subito si imbocca una via nuova, ad uscire dagli schemi. Ci vuole coraggio, certo, ma probabilmente è anche la risposta ad un bisogno che sentivano ma non riuscivano a concretizzare. Da reti che intrappolano diventano quindi reti che salvano che creano legami, che sono intessute di fili di fede e fiducia, che permettono di vivere liberi in osservanza alla Parola del Maestro, del suo Vangelo. ( Serena B. )