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Commento al Vangelo di Domenica 23 giugno 2024 – XII Tempo Ordinario

Una pagina del vangelo che interroga la nostra esistenza.

Il vangelo di Marco di questa domenica ci presenta il termine di una giornata di predicazione di Gesù alla folla. Egli chiede di passare all’altra riva. Non ci è dato di sapere di che riva si tratti ma possiamo capire che il passare all’altra riva, quindi il mettersi in movimento, porta a qualcosa di nuovo, magari di sconosciuto, di non certo. Fatto salire nella barca dai suoi discepoli Gesù si addormenta per la stanchezza. La serata si presenta tranquilla, il mare è calmo e niente fa presagire l’arrivo di una burrasca. Ma ecco che una tempesta di vento improvviso minaccia di far rovesciare la barca fra le onde. Gesù dorme. I suoi discepoli lo svegliano spaventati quasi accusandolo di non far niente. La calma di Gesù nel fermare il vento spiazza e le domande che seguono ” Perchè avete paura ? Non avete ancora fede ? lasciano turbati quei pescatori che non comprendono ancora la grandezza del loro maestro.

Ancora una volta questo Vangelo, sentito molte volte, ma sempre nuovo, interroga la nostra esistenza. Fino a che tutto va bene è facile mettere in un angolo Dio o dimenticarci di Lui. A volte presi dalla fretta non ci facciamo nemmeno il semplice segno di croce affidando a Dio la nostra giornata. Troppo abituati a bastare a noi stessi, sommersi dalla nostra routine, ci accorgiamo di Lui nel momento del bisogno, perchè ognuno di noi nella propria vita conosce ore di tempesta. E a volte ci chiediamo anche perchè Dio non agisca come noi vogliamo. Ha detto Benedetto XVI ” Noi non possiamo scrutare il segreto di Dio, vediamo soltanto frammenti e ci sbagliamo se vogliamo farci giudici di Dio e della storia “.

E’ bello dunque questo Vangelo perchè ci insegna ad avere fiducia in Dio come persone e come Chiesa e ad aiutare con molta delicatezza chi è in difficoltà a comprendere questa verità ( penso soprattutto a chi vive un periodo di malattia o ad un lutto ). Gesù ha il potere di placare le nostre tempeste: basta sapere che Lui è presente e cercarlo con la preghiera. Mi viene alla mente la conclusione del vangelo di Matteo quando Gesù afferma ” ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo “. Dovrebbe rincuorarci solo questa frase e darci un senso di pace. ( Lucia Z. )