Una sola carne …
Il vangelo di questa domenica impone una riflessione iniziale sull’unione di un uomo e una donna e quindi sul sacramento del matrimonio. I farisei, che conoscevano molto bene le leggi di Mosè, mettono subito alla prova Gesù. Sanno già la risposta, ma hanno bisogno di sentirla dire da lui e soprattutto intendono ingannarlo, vogliono capire se ha il coraggio di dire che la norma dettata da Mosè è sbagliata.
Come sempre Gesù li sorprende: da benissimo cosa ha detto Mosè e anzi, aggiunge, egli l’ha scritto per la gente come voi, che conosce benissimo la teoria, ma fanno fatica poi a metterla in pratica. Voi che imparate tutto a memoria, avete una grande conoscenza, ma non sapete applicare la regola più semplice e più importante, quella dell’amore. Quella che fa si che un uomo e una donna si uniscano e diventino una ” sola carne “.
Una immagine potente, evocativa, un cerchio che si chiude. nella prima lettura infatti la donna nasce dalla costola di un uomo e permette la prima divisione. Separazione che non durerà poi tanto in quanto diventerà unione nel momento in cui si deciderà di diventare famiglia. Ed è forse anche per questo che l’immagine dei bambini alla fine di questa pagina del vangelo assume un significato ancora più forte. I farisei, uomini di studio e conoscenza, vogliono spiegazioni per mettere in pratica la legge. I piccoli, che non hanno conoscenze nè malizie, non hanno bisogno di lezioni scritte ma, grazie alla applicazione della norma dell’amore, sono i primi veri conoscitori del regno di Dio. ( Serena B. )