Dare senza calcoli
Nel vangelo che la liturgia ci propone in questa domenica, sono raccontate due scene di vita che accadono anche oggi e ci invitano ad un esame di coscienza su come deve essere il nostro modo di essere cristiani: umili e devoti. Nella prima parte del racconto in cui Cristo parla degli scribi, Gesù vuole denunciare alcuni modi sbagliati di agire, che possono essere di qualsiasi uomo, in ogni epoca: gli scribi appaiono vanitosi e hanno introdotto nella loro vita l’inganno, si illudono di amare Dio e il prossimo mentre invece amano solo se stessi. Dopo averli disapprovati come ingannevoli maestri, con la seconda scena, che ha come protagonista una povera vedova, Gesù indica questa donna come esempio di maestra vera, che insegna a donare tutto.
Il gesto della donna non è spettacolare, ma una autentica pratica di pietà che Gesù riconosce come devota, umile e totale. L’amore vero è dare tutto, senza calcoli, senza tornaconti come fa sempre il Signore con noi perchè il modo di misurare il mondo non è il criterio della quantità, ma quello del cuore. Gesù ci chiede di dare molto di quello che abbiamo, ma tutto quello che possiamo, con gioia.
La bilancia di Dio pesa il cuore di ciascuno, laddove ci sono le decisioni più vere e i motivi del nostro agire. Ci guardiamo attorno: c’è sicuramente qualcuno di povero o solo che ha bisogno non tanto dei nostri soldi, ma del nostro tempo, del nostro affetto, del nostro sorriso. ( Dorianna )