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Commento al Vangelo di Domenica 02 marzo 2025 – VIII Tempo Ordinario

L’uomo buono dal suo tesoro trae fuori il bene.

Nell’ultima parte del vangelo di questa domenica si dice: l’uomo buono dal suo tesoro trae fuori il bene. Ma come creare questo tesoro che ci caratterizza e ci accompagna?

Il vangelo non ci dà soluzioni facili o formulette già fatte, ma ci fa riflettere su aspetti diversi. Gesù in Matteo cap. 18, 15-17, mette le basi per la pratica cristiana della correzione fraterna, cioè un rimprovero ad un amico eseguito con lo scopo di farlo redimere e se possibile prevenire atti peccaminosi. Nel vangelo di questa domenica però lo stesso Gesù ci mette in guardia dal rischio di incorrere nel peccato di superbia, ovvero una esagerata stima di se stessi, accompagnata da un ostentato senso di superiorità. E’ per questo che la bocca del superbo ” esprime ciò che dal cuore sovrabbonda ” e il suo occhio, pur con una trave, vede la pagliuzza in quello del fratello. Gesù ci invita, anche se non è facile, a preferire sempre l’umiltà alla superbia.

Tutto questo è possibile solo se riusciamo a comprendere le potenzialità di chi ci sta vicino ed amplificarle, al posto di ricercare i difetti e denigrare le persone.

E’ proprio la fraternità e l’amore verso il prossimo, anche se diverso, che può aiutarci a rimanere umili nella relazione con l’altro. In questo modo, nella comunità fraterna può crescere in noi quel desiderio di imparare dalle persone vicine e crescere con loro. L’umiltà è una virtù che va allenata, richiede costanza e fatica, ma è l’unica strada che abbiamo per creare il tesoro che abbiamo dentro di noi ! ( Federica e Alessio )