Io sono la VIA, la VERITA’ e la VITA
Ritorniamo con questa pagina del vangelo di Giovanni in una ambientazione che precede la Pasqua di Cristo Gesù: siamo nel Cenacolo, luogo della lavanda dei piedi, dell’Ultima Cena. Un lungo dialogo si svolge tra Gesù e i suoi discepoli ma soprattutto si disvela la missione di Gesù i questo mondo e la sua relazione con il Padre. E’ una lunga pagina di addio ma anche di speranza poichè Gesù va a preparare un posto per chi crede e crederà in lui. Non sono semplici questi discorsi, gli apostoli faticano a comprenderne la complessità e lo si nota dalle domande preoccupate di Tommaso e di Filippo. Cristo si presenta come la VIA, la strada che conduce al Padre intimamente unito a lui, la VERITA‘ delle cose oltre cui troviamo solo illusioni e superficialità e la VITA cioè l’esempio concreto da seguire e senza il quale siamo nulla. Infine Gesù di fronte alle menti dubbiose e sconcertate dei discepoli rinforza quanto sta dicendo ricordando che le parole e le opere da Lui compiute provengono dal Padre. Ogni cristiano ha il compito di diffonderle e di essere testimone dell’azione di salvezza nella Chiesa e nel mondo.
Mi piace infine citare un canto liturgico che richiama questa pagina del Vangelo, una preghiera profonda che la tradizione di ha consegnato, il SYMBOLUM che recita: Tu sei la mia vita altro io non ho… tu sei la mia strada, la mia verità, nella tua parola io camminerò finchè avrò respiro, fino a quando tu vorrai, non avrò paura se tu sei con me, io ti prego resta con me. E’ un canto che oltre che essere proposto durante le messe e le adorazioni, viene presentato anche nelle esequie durante l’aspersione e l’incensazione del defunto, a richiamare il fondamento della nostra fede in Cristo e la speranza di una vita eterna, di un posto che ci attende in Paradiso. ( Lucia Z. )