Eppur qualcosa di nuovo si muove …
In questi giorni si vive la seconda edizione della Convention ” GLI STATI GENERALI DELLA NATALITA’ “. In questi giorni abbiamo sentito parlare di ” Inverno demografico ” di ” culle vuote “: parole ad effetto per cogliere il futuro del nostro paese che è passato attraverso la pandemia del Covid19 e, con i dati Istat alla mano, nel 2022 ha segnato un dato storico negativo di nascite 392.598 mentre i decessi sono stati più di 700 mila. Comunque mai così pochi bambini sono nati nel nostro Paese Italia. Ne va del nostro futuro!
Molto chiare e significative le parole di papa Francesco che ha partecipato all’incontro, quando dice: la famiglie ed i figli che nascono al suo interno, non sono un problema, ma parte della soluzione del vivere. E pur vero che se ci arrendiamo ai problemi e alle fatiche che inevitabilmente nascono e si portano avanti con la venuta dei figli non ci sarà futuro.
Nella nostra Caltrano, nell’anno 1923, quando nacque Norina, di cui abbiamo celebrato i 100 anni, proprio in questa settimana, i battesimi erano oltre 90 ! Anni difficili ma pieni di speranza e di quindi di futuro ! Guardiamo la nostra realtà di oggi: a mal pena arriviamo ad una decina di battesimi. Ne va del nostro futuro del nostro domani ! Anzi se andiamo avanti di questo passo andremo verso il collasso di quei pilastri fondamentali su cui si regge il nostro Paese come il sistema scolastico, la sanità pubblica e le pensioni. In prospettiva serve arrivare al 2033 con un traguardo pari a 500.000 mila nascite.
Occorre quindi invertire la rotta. Questo è il momento per fare proposte per invertire il trend negativo della natalità. E’ il momento per immaginare una nuova narrazione della natalità: i figli sono un dono! Sono il bene più importante che ogni generazione lascia in eredità al mondo che verrà! Un figlio non è un bene privato ma un bene che genera futuro e speranza. Certamente occorre trovare tutte quelle forme che concretamente vanno incontro alla famiglia, sotto il profilo del sostegno e degli sgravi fiscali. Le parole non bastano più …
Vogliamo sperare che veramente ci si renda conto che questa è una questione che riguarda tutti, al di là di ogni visione politica o ideologica che sia. C’è un aspetto che ci fa sperare e speriamo che spinga veramente verso scelte positive a sostegno della natalità, ed è proprio quello economico. Ci si sta rendendo conto che se non ci sono nascite non c’è futuro, salta il banco e non regge il sistema Paese. Chissà che anche l’economia possa avere un anima positiva e ci spinga ad una visione di speranza sul nostro futuro. Lo scopriremo presto … ( Parva vox )